storia vigneti colli euganei
Storia vigneti Colli Euganei: un viaggio millenario
Radici antichissime
La storia dei vigneti Colli Euganei ha inizio in epoche remote. Le prime popolazioni che occuparono l’area dei Colli Euganei usavano già bere una bevanda a base di succo d’uva fermentato, se ne ha testimonianza diretta anche grazie a scavi archeologici che hanno riportato alla luce numerosi reperti botanici, circa 200 vinaccioli interi e più di 400 frammenti.
È con la civiltà atestina paleoveneta (1200 a.C) che il vino diviene una bevanda assai utilizzata, soprattutto grazie al potere simbolico che le viene attribuito. Successivamente con l’arrivo dei romani nel territorio euganeo, la vite iniziò ad essere coltivata e lavorata, ed il suo succo divenne una bevanda molto comune e apprezzata, miscelata quasi sempre con miele e spezie.

Dai monasteri a Petrarca
Nel Medioevo, i monasteri e le abbazie giocarono un ruolo decisivo nella salvaguardia delle pratiche agricole e viticole. I monaci benedettini e camaldolesi, insediati nei Colli Euganei, migliorarono le tecniche di potatura, vinificazione e conservazione del vino. Le vigne divennero così parte integrante dei poderi monastici.
Più tardi, nel 1370, Francesco Petrarca s’innamorò del piccolo paesino di Arquà (oggi diventato Arquà Petrarca), descrivendo con affetto la sua casa circondata da vigne e ulivi. La storia dei vigneti Colli Euganei continuò anche nel Rinascimento, quando i vini locali iniziarono ad essere sempre più elogiati dalla classe nobile veneziana e citata in molti scritti.